Alienazione

aprile 25, 2007

 

Nella giornata di un pendolare il treno ha un ruolo fondamentale; non si può definirlo un mezzo neutro, un posto come un altro, perchè esso spesso determina i tempi della giornata, le cose che si riescono a fare, l’odore dei propri vestiti, il proprio umore, più una serie di rapporti sociali che si tessono solo qui. Il treno non è un mezzo economico, è un investimento. Ma è un investimento su cui il pendolare non ha nessuna capacità di controllo: non è dato sapere come mai il treno ritardi, come mai il treno sia sporco, ecc. Il pendolare dedica al viaggio in treno una fetta importante della propria giornata (e sicuramente parte del resto della giornata è influenzata dal fatto che poi si prenderà il treno, o che lo si è preso prima), spesso esponendosi in quello che è il proprio benessere psico-fisico o la propria idea di socialità con le altre persone, per poi trovarsi su un mezzo nei confronti del quale è totalmente passivo. Si paga così tanto in termini economici e spirituali per stare su un mezzo che non possiamo non percepire come altro da sè, come estraneo. Il processo di alienazione è inevitabile.

Io sono favorevole al trasporto su rotaia, penso sia il futuro, penso si debba limitare l’uso dell’automobile. Ma il trasporto ferroviario deve cambiare. Il pendolare ha il diritto di sapere ogni cosa riguardo ai motivi delle soste e ai motivi dei ritardi, come se sedesse in cabina di guida, e ha diritto a dei rimborsi spese quando le cose non funzionano. Ha diritto a dei treni più puliti. Ha diritto ad un’azienda più trasparente, i cui vertici non siano strapagati, in cui poter esprimere le proprie opinioni. E’ utopia? Non so, ma di certo l’ovvia conclusione è

 Pendolari di tutto il mondo unitevi! 


Livehigh is our life

marzo 24, 2007

Livehigh. Per chi non lo sapesse, si tratta del gioiello del trasporto locale di Trenitalia. Guardatelo, con quei Carducciani fanali, e con le righine verdi sui fianchi! Oggi abbiamo beccato due Livehigh di fila… Non eravamo pronti psicologicamente, sembrava quasi di essere in un Paese serio! In compenso, per smorzare in partenza ogni dubbio, quello del ritorno aveva un ritardo 10′<x<18′. Insomma, il disagio c’è stato comunque. Ecco i dati di questo treno meraviglioso, tratti da Trenitalia.it

 

Vivalto- Caratteristiche tecniche

Lunghezza circa 150 m
Larghezza 2,774 m
Altezza dal piano del ferro 0,6 m
Altezza piano superiore 1,92 m
Numero di carrelli motori 2 (dato riferito alla loc.)
Velocità massima 160 km/h
Campo di funzionamento 3000 Vcc (e 1500 Vcc)

Momento epico del giorno: cielo coperto di nubi nere per tutto il tragitto d’andata, ma a Grisignano Tzocco il cielo si apre come per miracolo ed esce il sole. Chi trova sole non lo lascia più!


Sauberkeit

marzo 9, 2007

Oggi, mentre io e la Lux eravamo svaccati sul regionale delle ore 17, aspettando che partisse dalla stazione di Padova per tornare a casa, il discorso è caduto sulla pulizia dei treni (e si è fatto piuttosto male, il poverino). Stavamo mangiando i cracker-acqua, tipo quelli della Mulino Bianco, quando io ho esternato il mio disgusto per i graffiti sui treni e la Lux ha detto che ritiene molto più fastidiosa la sporcizia degli stessi treni. La mia dolce compagna di viaggi sostiene che vengono lavati una volta al mese con una sorta di aspira-polvere che invece che aspirare fa partire un getto d’acqua e sapone su tutto ciò che si trovi all’interno del treno, e poi le fodere dei sedili non vengono nè sciacquate nè asciugate.

Come vedete, la responsabilità in sede civile di queste affermazioni non è mia! Certo che si potrebbero utilizzare metodi di pulizia più efficaci. Tipo il Febreeze. Avete presente? Quello che si usa quando ti puzzano le scarpe. I responsabili della pulizia dovrebbero essere gli stessi controllori. “Buongiorno, biglietti prego. Scusi, le puzza il sedile. E anche un pò l’ascella” e via, ecco estratto il fatidico flacone da una tasca segreta della loro fornitissima giacchetta verde, e il buon odore è garantito.

Altrimenti noi pendolari siamo costretti a prendere prima di ogni viaggio 3 giornaletti tipo “In Città” o “Leggo” e disporli sui maleodoranti sedili di Trenitalia per proteggere i nostri vestiti dalla loro terribile puzza. E’ una scelta dura, le aziende che stampano i quotidiani gratuiti avranno un grosso calo di vendite, ma nessuna medicina è piacevole (Prodi dixit). E, dunque, Febreeze sia!


sport estreni

marzo 6, 2007

questo omino simpaticissimo è un trainsurfer. e lo vedete qui alle prese con un velocissimo (più di 300 all’ora, neanche la donna cannone ci arriva) treno ICE tedesco. TEDESCO! quindi uno di quei treni dove la prima classe ha abbattuto la porta che la divide dalla seconda e ha inivtato quelli di seconda a provare le sedie in vera pelle della prima.solo che poi la seconda classe ha dovuto pagare il sovrapprezzo perchè è passata in prima, ma tant’è.

sui treni austraci ci dilungheremo altrove,tipo in austria o in un altro post.

su quelli svizzeri non saliremo mai, perchè ci rigetterebbero come un rene non compatibile e in ritardo.

ma volevo esprimere il mio disappunto: finalmente avevo trovato oo sport che fa per me. Ma devo andare all’estero! qui ci fanno i corsi per bambini e la riabiltazione agli anziani, non le surfate!

immaginate di mettervi a surfare sul nostro amato regionale delle 7.06: intanto vi conviene salire a SBonifacio, così avete 20 minuti per sistemarvi. dopo si parteeee!!!….eee…ee..e. allora? ah ecco, ci stiamo muovendo. ah no, era il terreno che subisce i movimenti (notoriamente repentini) delle placche continentali.

vabè cmq fra qualche era geologica saremo in viaggio. il surfista si leva in piedi sfidando il vento. visto che c’è finisce il suo altissimo castello di carte, immobile.

sorge il sole sul suo sorriso: illumina le viti (di cui potrebbe comodamente contare i tralicci), le macchine ferme al passaggio a livello, ciascuna con la sua brava copertura total di edera e muschio, e con su piantata una tenda igloo con dentro un esquimese per 30 giorni, poi cambia.

ma attenzione: la strada è irta di pericoli. giunto a Montebello, o nei suoi pressi, il povero surfista si sente male: “ACH!” dice una forte fanciulla Roi-Tanard corazzatissima in ogni senso “LA GVERRE KIMIKA!” L’uomo cade stremato da quello che sembra la colazione di Davide andata male (zampone e caffè nda) .

ed è un errore! perchè gli restano solo OTTANTA MINUTI per piegarsi in tempo sotto il cavalcavia di Vicenza, prima che quello, appena sfiorato dalla punta dei suoi capelli, crolli rovinosamente. “epure l’avevamo costruito così beeee-nee…con tuta la nostra periiiisia” dicono i vicentini

ma lo evita appena in tempo. purtroppo, se l’inclinazione del treno a Altavilla non l’aveva stroncato, a Lerino, provato dalle precedenti fatiche e non accortosi dell’arrivo un po’ per la coltre di nebbia, un po’ perchè è difficilissimo distinguere quando il treno va da quando rallenta a quando si ferma, a Lerino dunque RISHIA DI CADERE. ma un mano provvidenziale lo assiste: è la Mano Invisibile. Il surfista non fa nemmeno in tempo a dire “ma io sono un keynesiano!” che quella, con un cenno invisibile, è ancor più scomparsa.

ed ecco PADOVA! calcolando attentamente la traiettoria, con un “op-là!” il nostro eroe si schianta contro la pista da biglie scavata con uno stecchino del caffè nel cemento da un ormai non più giovane uomo in attesa di un regionale per Bassano Del Grappa.

sic est, sed lex